Hobbes

 HOBBES

Thomas Hobbes - Wikipedia


La prospettiva materialistica:

Hobbes afferma che l’uomo è una essere naturale e corporeo.
Inoltre Hobbes ritiene che ogni conoscenza deriva dai sensi e si sviluppa attraverso tre livelli:
  • sensazione: movimento sollecitato dagli oggetti sensibili negli organi di senso che reagiscono formando un'immagine
  • immaginazione: collega le immagini sensibili trattenute dalla memoria
  • intelletto: collega i nomi attribuiti convenzionalmente dal linguaggio alle immagini delle cose:
    • infatti il linguaggio consente la generalizzazione necessaria alla costruzione dell’edificio della scienza, esso ha due funzioni principali:
      1. serve alla memorizzazione
      2. serve alla comunicazione

Secondo Hobbes la materia corporea è l’unica realtà e il movimento è l’unico principio di spiegazione dei fenomeni. Pertanto esiste un rigido determinismo anche in ambito etico:
  • bene e male coincidono con ciò che favorisce l’autoconservazione o che la ostacola
  • la libertà è soltanto “libertà di fare ciò che la volontà ha deciso"

La teoria dell'assolutismo politico:

Secondo Hobbes lo stato di natura è caratterizzato da illimitata libertà individuale. Questa libertà comporta una situazione di ostilità con il rischio della distruzione reciproca: gli uomini devono rinunciare al diritto naturale seguendo le tre massime della ragione:
  1. cercare un compromesso per ottenere la pace
  2. limitare i propri diritti in relazione a quelli degli altri
  3. rispettare i patti
Dalla rinuncia razionale al diritto naturale deriva la società civile, essa è fondata su:
  • patto di unione (che implica la convergenza di molte volontà verso un solo scopo)
  • patto di sottomissione (che implica l'alienazione dei diritti e del potere a un sovrano)
Dai due patti ha origine il Leviatano (Stato assoluto), esso ha:
  • alcuni limiti: 
    • non può emanare ordini che mettono a repentaglio la vita o l'incolumità dei cittadini
    • lascia un margine di libertà ai sudditi nella sfera privata
  • un potere assoluto:
    • non ha mai termine (se non per la morte del re)
    • costringe all'obbedienza delle leggi ma non è tenuto a rispettarle
    • ha pieno controllo delle azioni e delle opinioni dei sudditi
    • coincide con la legge e stabilisce i criteri del giusto e dell'ingiusto
    • ingloba il potere religioso




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