Kant

KANT

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Il problema della conoscenza nella Critica della ragion pura:

Nella Critica della ragion pura si afferma che occorre condurre un’analisi sui fondamenti della conoscenza 
  • al fine di appurare quali sono le condizioni di possibilità della scienza e capire se è possibile una metafisica come scienza 
    • a questo scopo si analizzano le proposizioni della scienza (i giudizi)
In quest'opera si sostiene anche che i giudizi si distinguono in tre tipologie
  • analitici: in essi il predicato esplicita solo il contenuto del soggetto, inoltre possiedono universalità e necessità ma non accrescono il sapere
    • "tutti i corpi sono estesi" → privi di novità ma universali e necessari (razionalismo)
  • sintetici a posteriori: in essi il predicato aggiunge novità al soggetto, essi accrescono il sapere ma sono parti particolari e contingenti 
    • "i corpi sono pesanti"  dotati di novità ma particolari e contingenti (empirismo)
  • sintetici a priori: accrescono il sapere (essendo sintetici), poi sono dotati di universalità e necessità (essendo a priori) 
    • "tutto ciò che accade a una causa"  dotati di novità ma anche di necessità e universalità (scienza newtoniana)
Inoltre si attesta che nei giudizi sintetici a priori possiamo distinguere l’aspetto materiale da quello formale:
  • aspetto materiale: le impressioni sensibili che il soggetto riceve passivamente dall’esperienza (a posteriori)
  • aspetto formale: le modalità (a priori) con cui la mente ordina attivamente le impressioni.
La rivoluzione copernicana afferma che non è la mente a doversi adeguare alla realtà, ma la realtà realtà doversi adeguare alle modalità conoscitive del soggetto.

La dottrina degli elementi descrive gli elementi di cui è composta la nostra facoltà conoscitiva e gli oggetti che possono o non possono essere conosciuti
Inoltre è suddivisa in: 
  • estetica trascendentale
  • logica trascendentale

L’estetica trascendentale studia la conoscenza sensibile 
  • la quale è passiva e attiva allo stesso tempo, infatti riceve dall’esperienza i dati percettivi e li organizza attraverso due forme a priori 
    • lo spazio (la forma del senso esterno)
    • il tempo (la forma del senso interno)

La logica trascendentale si occupa del pensiero ( logos) e delle sue regole. Inoltre è suddivisa a sua volta in: 

  • analitica trascendentale
  • dialettica trascendentale
L’analitica trascendentale studia la facoltà dell’intelletto (le categorie)

  • consente di unificare le intuizioni sensibili sotto le 12 categorie, la legittimità della loro applicazione è giustificata con la deduzione trascendentale 
    • secondo cui tutto il processo conoscitivo è fondato sull’io penso 
      • il legislatore della natura, intesa come realtà fenomenica distinta dalla realtà noumenica

La dialettica trascendentale studia la ragione (le idee)

  • cerca di superare i limiti dell’esperienza attraverso: 
    • l’unificazione dei dati del senso interno (cioè l’idea dell’anima), 
    • l’unificazione dei dati del senso esterno (cioè l’idea del mondo), 
    • l’unificazione dei dati del senso interno ed esterno (cioè l’idea di Dio).
La dottrina del metodo si occupa del modo di procedere per organizzare le conoscenze in modo corretto.

Il problema della morale nella Critica della ragion pratica:

Nella Critica della ragion pratica si afferma che:
  • la legge morale è un "fatto della ragione"
    • è incondizionata e universale, ha la forma del "comando" perché deve contrastare la sensibilità e l'impulso gli impulsi egoistici
  • la ragione pratica coincide con la volontà, che è la facoltà che permette di agire sulla base dei principi normativi
    • le massime: prescrizioni di carattere soggettivo 
    • gli imperativi: prescrizioni di carattere oggettivo, distinti a loro volta in:
      • imperativi ipotetici 
      • imperativi categorici
  • l'azione è morale quando: 
    • è compiuta solo in vista e per rispetto del dovere 
    • soddisfa il principio di universalizzazione ampliato attraverso le tre formulazioni dell'imperativo categorico (che impongono di agire):
      1. «soltanto secondo quella massima che, al tempo stesso, puoi volere che divenga una legge universale»
      2. «in modo da trattare l'umanità, sia nella tua persona sia in quella di ogni altro, sempre anche come fine e mai semplicemente come mezzo»
      3. in modo tale che «la volontà, in base alla massima, possa considerare contemporaneamente se stessa come universalmente legislatrice»
  • la moralità richiede la conformità al dovere ma anche la convinzione interiore
    • in essa l'uomo si eleva al di sopra del sensibile e delle leggi di natura 
    • su di essa si fonda la religione 
      • infatti le principali dottrine religiose sono postulati della ragion pratica 
        • l'esistenza di Dio garantisce la possibilità del sommo bene 
        • l'immortalità dell'anima garantisce la realizzabilità del sommo bene
Il problema estetico nella Critica del giudizio:

Nella Critica del giudizio si analizza la facoltà del sentimento (= facoltà del giudizio),
intesa come organo dei giudizi riflettenti, i quali: 
  • si distinguono dai giudizi determinanti (dell'intelletto), che "determinano" l'oggetto fenomenico unificando il molteplice attraverso le categorie dell'intelletto
  • si distinguono in: 
    • giudizi estetici 
    • giudizi teleologici
Inoltre si afferma che:
  • il giudizio estetico nasce dal sentimento (di piacere o dispiacere), esso è:
    • contemplativo e disinteressato 
    • universale 
      • infatti in tutti gli uomini esiste un senso comuneil quale coglie l'accordo tra l'immagine della cosa e le nostre esigenze di unità e finalità 
      • la bellezza non è nelle cose, ma nel soggetto che la percepisce 
  • il sublime è il sentimento dell'illimitato, si distingue in: 
    • sublime matematico, che ha per oggetto la "grandezza della natura"
    • sublime dinamico, che ha per oggetto la "potenza della natura" 
  • il giudizio teologico deriva da un'esigenza insopprimibile del soggetto
    • il quale è portato a supporre la presenza di un fine intrinseco nel mondo organico 
La visione religiosa e politica:

In "La religione nei limiti della semplice ragione" Kant afferma che
  • la religione è una disposizione etica interiore a operare il secondo dovere 
Inoltre nel trattato "Per la pace perpetua" Kant promuove la creazione di una costituzione federale di tutti gli Stati della terraal fine di garantire la pace mondiale, infatti:
  • la pace è garanzia della libertà 
  • ogni Stato è una società di persone, cioè di esseri razionali e morali, i quali:
    • appartengono a una comunità universale ideale (regno dei fini) 
    • devono essere rispettati nella loro dignità e tutelati nei loro diritti
      • creazione di un diritto cosmopolitico

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